Prima di parlarvi della mia esperienza al workshop di ritratto con Eolo Perfido, voglio raccontarvi perché ho deciso di iscrivermi. Quando ho iniziato a fotografare con la mia prima reflex, nel 2013, capire tecnicamente come utilizzarla credo che sia stata una delle cose più naturali e facili che io abbia mai imparato nella mia vita. Sono un convinto sostenitore che la fotografia in quanto tecnica sia molto facile da imparare, forse la più immediata delle arti visive. Che ci vuole? Velocità dell’otturatore, diaframmi, ISO e un minimo di sensibilità alla luce che impari sperimentando, guardando le foto degli altri e leggendo qualche guida. Fine. Poi c’è tutta la parte di cultura fotografica, quella per cui serve avere anche un minimo di consapevolezza, ma anche qui oggi siamo pieni di libri, interviste, documentari. Ecco, faccio questa doverosa premessa per farvi capire che ho sempre sottovalutato workshop e corsi vari.
Poi è arrivato il momento in cui ho iniziato a interessarmi al ritratto ed ho iniziato a farne un po’, mentre di volta in volta maturava in me la consapevolezza che mi mancasse qualcosa. Quest’estate mi sono trovato in Sicilia per un periodo un po’ più lungo del solito ed ho conosciuto Natale e Roberta dell’associazione F2 Progetti per la Fotografia, che mi hanno parlato del workshop con Eolo Perfido. Con lui è nata una bella intervista, che da sola è bastata a convincermi a partecipare al workshop di due giorni.
Tralasciando il fatto che il primo giorno mi sono perso fra le vie del mercato a Catania, un’esperienza che consiglio a tutti ma non in auto e senza navigatore impazzito, la prima parte del corso è teorico pratica. Eolo parla del ritratto e dei grandi ritrattisti, invitando ad analizzare le immagini per tirare fuori delle chicche che iniziano a stravolgerti il modo di osservare una fotografia di ritratto. Dopo questa introduzione abbiamo iniziato ad addentrarci in quello che invece è il metodo di Eolo di affrontare questo genere fotografico, dall’importanza della pre produzione alla sessione di scatto. Anche qui è stato un fiorire di spunti: se parti da zero puoi imparare un metodo che poi andrai a personalizzare, se invece hai già un minimo di dimestichezza, come nel mio caso, vieni a conoscenza di tutte quelle informazioni e trucchi che ti accorgi di aver avuto da sempre sotto il naso e a cui non hai mai fatto caso. Oppure scopri di commettere i classici errori da mancanza di metodo: alzi il mouse chi, durante una sessione di ritratto, non si è mai mosso freneticamente attorno al soggetto modificando continuamente l’inquadratura!
Bonus track: conoscere il dietro le quinte di molti scatti, inclusi quelli con una committenza, è interessantissimo se vuoi addentrarti nel mondo del professionismo ma non hai ancora chiari i problemi che si trova a dover risolvere un fotografo professionista. Abbiamo parlato di come sono nati alcuni dei suoi scatti pubblicitari ed editoriali, vi assicuro che mi si è aperto un mondo.
Finita la mattinata con la parte teorica, la seconda metà del primo giorno è stata pratica. Eolo ha preparato insieme a noi due set, uno con luce naturale ed uno con diverse luci artificiali, utilizzando flash e led a luce continua alla portata di tutte le tasche. Anche qui siamo partiti dalla pre produzione della modella, del set e dell’inquadratura, per poi scattare a turno insieme a Eolo. C’è chi ha scattato molto, io personalmente non amo le situazioni in cui c’è qualcuno che aspetta me per fotografare ed ho preferito dedicare più tempo a osservare Eolo e gli altri. Ultima foto obbligatoria per tutti, un bel primo piano nitido con luce flash da usare l’indomani per la post-produzione.
Ed eccoci al secondo giorno, stavolta senza sbagliare strada. La giornata è cominciata con un ripasso del giorno precedente attraverso il materiale girato dietro le quinte di due campagne di Steve McCurry, a cui Eolo ha fatto più volte da assistente. Anche qui è stato un fiorire di tips and tricks, da uno dei fotografi più famosi al mondo.
Dopo questa parentesi introduttiva è iniziata la lezione di post produzione, quella che avevo sottovalutato prima di scoprire di essere all’età della pietra. Grazie agli insegnamenti di Eolo, la mia tecnica è migliorata sia in termini di qualità che di velocità. Se avessi fatto questo workshop 5 anni fa, probabilmente avrei perso la metà del tempo davanti al computer ottenendo risultati migliori. Siamo partiti dalla pulizia del viso e della pelle con tecniche avanzate che non trasformano la modella in una barbie, per finire con color correction, sviluppo del bianco e nero e varie chicche che danno quel qualcosa in più al ritratto.
Quindi, cosa mi sono portato a casa da questi due giorni di workshop? Davvero molto. Eolo è una persona molto generosa, che ama trasmettere le sue conoscenze e non si tira mai indietro dalle richieste di consigli di ogni tipo. Ho visto come lavora un professionista e come risolve i problemi che sopraggiungono sul lavoro, ho imparato un metodo che adatterò al mio modo di scattare e praticamente ho rivoluzionato le mie tecniche di post produzione sulle le figure umane.
Consiglio questo workshop a chiunque volesse iniziare con la fotografia di ritratto o volesse approfondirla, oppure anche solo a chi dovesse interessare la parte di post produzione, perché vengono condensati così tanti contenuti da renderlo paragonabile ad un corso di sola post produzione.
Per concludere questo post voglio fare un ringraziamento speciale a Natale de Fino e Roberta Irullo di F2 Progetti per la Fotografia, che sono riusciti a organizzare egregiamente due workshop in un periodo sicuramente non facile. Hanno in cantiere tanti bei progetti in Sicilia, vi consiglio di seguirli.
Spero che questo post vi abbia fatto venire voglia di rimettervi in gioco per non smettere mai di imparare e crescere, anche in occasioni come i workshop! Chi voglia chiedermi qualcosa o ne voglia consigliare qualcuno per esperienza diretta, lo può fare nei commenti 🙂
La foto di questo post è stata scattata da Roberta Irullo, io ero intento a seguire