Hai la passione della fotografia, non vedi l’ora di staccare dal lavoro per dedicarti ai tuoi progetti fotografici e non c’è un giorno in cui non porti la tua macchina fotografica con te. Se almeno una volta ti è balzata in testa l’idea di mollare tutto e diventare un fotografo professionista, prima dovresti fare delle riflessioni puramente razionali per capire se è davvero quello che vuoi. Nelle righe che leggerai proverò a scoraggiarti per metterti alla prova. Se la tua forza di volontà le passerà indenne, potrai iniziare a prendere sul serio la scimmietta che ti suggerisce di cambiare vita e fare il fotografo professionista.

Non sempre i lavori che vorresti fare sono quelli che ti pagano le bollette

Essere un fotoamatore è profondamente diverso dall’essere un professionista. Se tieni la fotografia solo come passione, hai la possibilità di scegliere quali progetti seguire e quali no. Da professionista, che paga le bollette facendo il fotografo, potresti trovarti nella situazione di dover accettare qualunque tipo di lavoro per sbarcare il lunario: matrimoni con cantanti neomelodici, la festa di compleanno della 18enne vestita con lo strascico verde fluo, le riprese agli scaffali del negozietto dietro casa che deve mandare uno spot sulla tv locale. Tutto lavoro onesto e dignitoso, ma molto lontano dall’idea romantica del fotografo.

Non sempre rimane il tempo per i progetti che ti piacciono (soprattutto se il business è sempre in affanno)

Soprattutto all’inizio e se non hai le spalle larghe economicamente, dovrai dedicare molto del tuo tempo alla promozione e a tutti quei lavori che ti permettono di pagare le bollette a fine mese (vedi sopra). Farti conoscere, che in base al tuo settore potrebbe essere più o meno dispendioso in tempo e denaro, ti toglierà una buona metà del tempo che hai a disposizione. Dovrai posizionarti nel mercato e questo comporta anche partecipare a fiere, esposizioni, pubblicizzarti online e offline creando passaparola. Prima di fare il passo di metterti in proprio, a meno che tu non sia giovanissimo e viva ancora con i tuoi, ovviamente dovresti già avere un buon portfolio.


Sei pronto a diventare un fotografo professionista, quindi un libero professionista, e ad avere a che fare con i clienti?

Fotografo freelance vuol dire essere un libero professionista. Sei pronto ad aprire una partita IVA e a pagare tasse e contributi? Dovrai studiare le normative oppure, se non sai arrangiarti da solo, affidarti ad un commercialista. Preparati anche, soprattutto all’inizio e in Italia, a dover rincorrere i clienti per essere pagato. A quelli che ti pagheranno in ritardo, che vorranno lo sconto, che non ti pagheranno, che vorranno il lavoro consegnato il giorno dopo (perché è sempre urgente). Non avrai uno stipendio fisso e dovrai imparare a gestire le tue entrate, che potrebbero essere zero in alcuni periodi e cento in altri. E poi dovrai avere a che fare con i clienti paganti, che in quanto paganti avranno determinate pretese sul tuo lavoro. E alcuni ti diranno cosa vogliono, che ti piaccia o meno, senza lasciarti spazio creativo. Sei capace di gestire un cliente? È molto diverso dall’essere tecnicamente un bravo fotografo.

Avrai molti concorrenti (anche abusivi)

Con l’arrivo del digitale il mestiere del fotografo si è allargato anche a chi prima non aveva i soldi e le capacità tecniche per lavorare in analogico. Le barriere tecnologiche d’ingresso sono molto basse e ti ritroverai concorrenti agguerriti pronti a tutto pur di prendere clienti. Aggiungi che molti fotoamatori, anche molto bravi, fanno lavoretti occasionali senza avere una partita IVA con prezzi molto più competitivi dei tuoi (perché hanno molte meno tasse, ammesso che non siano completamente in nero, e non lo devono fare per viverci). Per uscire dalla lotta fra poveri devi essere molto bravo nel fotografare, nel promuoverti e nel vendere.

Diventando un lavoro, potrebbe passarti l’entusiasmo

Essendo un lavoro, non potrai decidere di rimanere a casa perché fuori ci sono 40 gradi e nella chiesa del matrimonio ce ne saranno 45. Né potrai decidere di alzarti quando ti pare, perché certi tipi di luce li avrai solo in alcune parti della giornata (e spesso la luce di mezzogiorno non è delle migliori). Hai una consegna e sei indietro? Dovrai lavorare la notte. Quel cliente non ti piace ma devi fare cassa? Non potrai rifiutare il lavoro. I clienti non ti hanno ancora fatto il bonifico ma devi pagare le tasse? Benvenuto nel mondo dei liberi professionisti.

La libera professione è bellissima, ha tanti aspetti positivi e può darti tante soddisfazioni, ma devi essere consapevole che non è come avere un lavoro da dipendente e fare fotografia nel tempo libero. Tutto ciò che ruota attorno alla libera professione potrebbe darti tante gioie ma anche tante preoccupazioni e incazzature inaspettate se idealizzi la figura del fotografo professionista.


Ci sono soluzioni graduali più sicure?

Sì, soprattutto se hai un altro lavoro o se devi mantenere una famiglia. Per prima cosa, assicurati di avere un portfolio di un buon livello e prova a vedere se la tua fotografia ha mercato lavorando nel tempo libero. Fino a 5.000€ lordi all’anno puoi rilasciare le ricevute per prestazione occasionale e le tasse (il 20%) verranno versate direttamente da chi ti commissiona il lavoro. Per cominciare a provare l’ebrezza della libera professione e del cliente, è un ottimo metodo che ti consentirà di capire se fa per te. Se poi la fotografia commerciale o quella di cerimonia non ti ispirano per niente (per intenderci, quelle in cui girano i soldini) e il tuo sogno è quello di pubblicare libri ed esporre nelle mostre… forse è meglio un lavoro principale che ti lasci serenità e tempo libero per fotografare. La tua bravura e la tua fortuna decideranno se continuerai a dilettarti (e divertirti) come fotoamatore o se diventerai un fotografo professionista, fotografando quello che ti va.

Qual è stata la vostra esperienza? Potete raccontarcela nei commenti 🙂

 

Nella foto di copertina: Paul Strand al lavoro