Milano, venerdì 29 febbraio 2020. Passeggiavo per il parco Sempione in quello che sarebbe dovuto essere il weekend di carnevale. Era già scoppiato il primo focolaio di coronavirus e il tradizionale luna park era stato chiuso in via precauzionale, ma in me e molti altri c’era ancora la convinzione, forse più la speranza, che fosse “poco più di una semplice influenza”.
L’atmosfera era insolitamente calma, quasi spettrale, e il luna park si mostrava nudo, senza la distrazione delle luci e della folla.